Franco Bellino è un amico speciale che vive a Venezia. Speciale perché è un mostro di tenerezza. Tutta la sua vita è una dichiarazione d’amore. Alla moglie che adora dedica versi di Éluard: «E tanto t’amo / che quando non ci sei, / non so chi di noi due / è l’assente.» È un appassionato collezionista di oggetti speciali come lui. Speciali perché, pur senza rinnegare la loro condizione di oggetti, sono portatori sani di spiritualità. Lui sa leggere dentro gli oggetti assai meglio di me. E ne scrive, anche. Li racconta con garbo nel suo blog, che s’intitola semplicemente www.francobellino.com (andate a dare un’occhiata, se non siete del tutto insensibili allo slang segreto degli oggetti). Scrive «per fregare l’Alzheimer». E aggiunge: «Quando arriverà, la carogna mi ruberà tutti i ricordi. Ma se io li scrivo oggi i mei ricordi, allora forse qualcuno me li leggerà, e forse qualche mio ricordo riuscirò a ricordarlo e a riviverlo e ad emozionarmi ancora una volta.» Per maggiore sicurezza ha pubblicato anche alcuni scritti su carta, reperibili su Amazon: per esempio SOS: Undici storie d’amore che mi hanno salvato la vita e DID IT: Ti racconto come ho riempito la vita di meraviglia. Tu puoi fare meglio. Dal blog di Franco ho ricopiato, col suo permesso, la storia di un arnese indonesiano chiamato ani-ani. Una parola-parola dalle assonanze involontarie, ma non troppo. Tutte le lingue confabulano e si intendono fra loro, a nostra insaputa. A volte gli umani sembrano indifferenti alle meraviglie che hanno saputo inventare. Idiomi compresi.
P.B., Dixit Café
