
Exit
Siamo a buon punto: la mutazione accelerata dell’ex homo sapiens, partita con entusiasmo da qualche decennio, sarà completa entro il 2020. Fra una dozzina di mesi o poco piú saremo tutti cattivi. I buoni sono già stati aboliti e i fifty-fifty sono alla soglia del gran finale. I nuovi nati, secondo i genetisti di Corrente alternativa, cominceranno già in sala parto a ripudiare il proprio Dna per adeguarsi – senza esitazioni inutili e fuorvianti – al nuovo habitat sociale che li attende. I bambini morderanno i cani, le suore spacceranno crack e i telefonini compulseranno i telefonisti.
Tutti gli ingressi verranno chiusi. Resteranno solo le uscite, comunque in numero limitato e sorvegliate giorno e notte da pattuglie armate: ciò finirà col creare problemi pratici nell’ambito della mobilità (c’è chi dice anche della sessualità). Il cinema d’azione perderà mordente, perché lo spettatore non saprà per chi tifare: se per i cattivi, oppure per i cattivi. La Disney ha messo in cantiere una versione live action de I tre caballeros intitolata Il Ku, il Klux e il Klan. Andrà un po’ meglio con il calcio, già aperto alle risse e ai reati alla pari. La politica sarà analoga in tutto il mondo, con differenze impercettibili: cento sfumature di nero, anche per chi si crede rosso, giallo, verde o blu. Gli onesti, finalmente all’altezza dei corrotti, cesseranno di esserne invidiosi. Dove non sarà immediatamente possibile instaurare un fascismo monocefalo si provvederà, con opportune forme di contratto, a generare governi biforcuti, in attesa che il contraente piú vorace riesca a trangugiare l’avversario senza lasciare residui nel piatto.
I mass media piú consapevoli del proprio ruolo e piú sensibili all’aria dei tempi combatteranno una lotta senza quartiere in difesa della libertà di falso. In nome della par condicio, nei fake shows verrà data parola ai malandrini piú efficienti e a quelli piú deficienti, in modo che a regnare sovrana non sia la notizia, ma l’opinione. Per estensione, a regnare sovrano non sarà il popolo, ma il casino.
I laureati, i diplomati, gli abilitati, i patentati e i detentori di brevetti bruceranno in piazza i loro attestati per non sfigurare con gli analfabeti e gl’incompetenti di successo.
Stride la vampa!
Si appiccheranno ovunque festosi falò per sacrificare allori e pergamene, onorificenze, classici della letteratura e del teatro, opere d’arte, saggi scientifici e filosofici, enciclopedie e dizionari, codici civili e penali e qualsivoglia altra testimonianza del sapere, che di tutti i privilegi è il piú pretenzioso, il piú elitario, il piú iniquo.
La folla indomita
Corre a quel fuoco
Lieta in sembianza!
Urli di gioia
Intorno echeggiano...
Fabrizio Corona vincerà il premio Nobel per la letteratura e a Stoccolma protesterà per l’esiguità dell’assegno: 900.000 euro anziché 10 milioni di corone (!) svedesi, come avveniva in tempi di vacche grasse. Spielberg sta progettando un remake de Lo squalo basato sul terrore che i bagnanti suscitano fra i pescecani. Zuckerberg, interessato alla riqualificazione del suo network, è indeciso sul nuovo nome da dargli: se Facebug, Fakebook o Facebrutt.
Le ong, dette anche taxi del mare, saranno messe fuori legge e fuori uso; poi toccherà alle onlus di ogni razza e dimensione, per disincentivare una volta per tutte i reati umanitari: i quali, essendo per statuto volontari e dunque tali da meritare congrui aggravamenti di pena, non avrebbero mai dovuto godere dei vantaggi elargiti dai governi precedenti, a partire dal cinque per mille e dagli sgravi fiscali. E basta con Amnesty International, Save the Children, Croce Rossa, Legambiente, Telefono Azzurro, Telefono Amico. È ora di finirla con la pacchia del buonismo. Diamo piú spazio alla tortura, alla carestia, al malanno, alla frusta, al bastone, all’olio di ricino, all’occhio pesto, alla forca.
Le Camere saranno liberate dall’occupazione abusiva dei parlamentari per essere date in affitto ai comitati No Dem, No School e No Mind. Squadre di interventisti No Macron semineranno zizzania in Europa e altrove, in modo che le prossime guerre mondiali, dalla terza alla tredicesima, non debbano piú combattersi fra due coalizioni ma fra centinaia di microstati sovrani, una tribú contro tutte e tutte contro una. Poco importa la dimensione dei contendenti: c’è una vivace tendenza al think small, «piccolo è bello», filosofia un tempo applicata alle vetture utilitarie e oggi agli stati sovrani, che si possono riprodurre all’infinito, frazionamento dopo frazionamento, grazie a un semplice fenomeno di partenogenesi chiamato «autonomie differenziate». Una nuova forma di protesta globale chiamata Diplomexit provvederà alla chiusura di ambasciate e consolati su tutto il pianeta. Via anche l’Onu: risparmiamo. I suoi costi superano i benefici.
Chiuderanno inoltre, ermeticamente sigillati: il Quirinale, il Consiglio superiore di magistratura, i musei, le banche, le chiese, i licei e le università, l’Agenzia delle entrate (ovviamente), gli istituti di cultura, le case di cura non redditizie, l’Inps, i porti, gli aeroporti, le stazioni ferroviarie, i tunnel, le frontiere, i tribunali, le case di tolleranza (per essere promosse a case d’intolleranza), i seggi elettorali, i centri sociali, le biblioteche, i pozzi, gli impianti di risalita, i partiti di opposizione, i giornali non allineati, i centri di ascolto, i barattoli di Nutella. E tutti i locali pubblici al calar del sole.
Chiudiamo passaggi e gallerie, muriamo porte e finestre, inchiavardiamo le menti troppo aperte. Erigiamo muri, siepi, steccati, reticolati. Serriamo le serrande: sono fatte per questo. Tappiamo gli interstizi delle tapparelle. Cancelliamo i cancelli, trumpiamoli con schermate di mattoni, lamiera, rete elettrificata. Saracinesche: forever down. Spranghiamo gli armadi, occludiamo i caveau, recintiamo la vita. Otturiamo i lavandini, i cessi, i canali di scolo: evitiamo dispersioni d’acqua, l’acqua è preziosa.
Linguisti selezionati dai regimi piú avanzati hanno allo studio la controriforma degli idiomi. Svocabolari agili, snelli e orwelliani prenderanno il posto dei repertori precedenti, dati coraggiosamente alle fiamme se cartacei, oppure oscurati nelle versioni online. Missione: reprimere le idee per ridurre gli sprechi mentali e incentivare, con formule d’insulto innovative, la proliferazione del vaffanculismo, in modo che odiarsi, attaccarsi e ferirsi reciprocamente possa stimolare quell’impulso alla crescita così difficile da conquistare con le tradizionali manovre economiche. I governanti indosseranno gilet gialli per confondere le idee a chi non li sopporta. I venditori di gilet, gli unici a guadagnarci qualcosa, aumenteranno progressivamente i prezzi dell’indumento finché non saranno accusati di sabotaggio dai propri clienti.
Le regioni povere faranno il possibile per allontanare da sé le regioni ricche, votando compatte per i leader piú esperti nell’arte insidiosetta del secessionismo. Stanche di essere fottute dai governi precedenti, non vedono l’ora di farsi fottere dai governi successivi. I terroni stanno già lottando per l’indipendenza della Padania.
P.B.